Se stai organizzando il tuo viaggio in Thailandia per la primavera, in questo articolo troverai opzioni di itinerario, soggiorni e ristoranti dove godere al meglio delle bellezze del Paese dei Sorrisi, nei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno.
Partiamo da una premessa: aprile è “l’agosto” della Thailandia, ovvero il mese più caldo in assoluto, dove le scuole e gli uffici vengono chiusi anche fino a due settimane.
Potresti pensare che quindi la primavera possa non essere un buon momento per viaggiare, ma in realtà, facendo scelte corrette, puoi passare una vacanza indimenticabile vivendo alcune esperienze possibili solo durante la primavera.
Aprile è infatti anche il mese del capodanno thailandese, il Songkran (13 aprile), una giornata in cui tutti i residenti si lanciano in battaglie con pistole d’acqua e secchi d’acqua.
Un modo molto “pulito” di vivere il capodanno, molto meno impattante di fuochi d’artificio o coriandoli.
Il Songkran è davvero divertente, e se hai immaginato di venire in Thailandia in aprile, può valere la pena scegliere i giorni del capodanno thailandese, tra il 13 e il 15 aprile, in modo da non perdere questa giornata unica.
Ma cosa significa caldo? Significa che a Bangkok, si arriva durante la giornata a 35 gradi, di massima. A Chiang Mai si arriva a 36 gradi di massima, a Phuket, 34 gradi, mentre a Ko Samui il clima è più temperato, e arriva a massimo 30 gradi.
La buona notizia è che Bangkok è una città organizzata anche per il caldo, grazie a moltissimi spazi al chiuso.
Chiang Mai potrebbe vivere la cosiddetta “Burning Season” una stagione in cui in Laos e Cina vengono bruciate le coltivazioni di riso, e i fumi possono arrivare fino a Chiang Mai e persino Bangkok. Non c’è una regola per la Burning Season. A volte il fumo è insopportabile, a volte nemmeno si percepisce. Dipende dagli anni, dal vento, dalla pioggia.
Fatta questa premessa, il mio consiglio, per un viaggio in aprile è scegliere un itinerario che possa integrare diverse “scommesse” di clima, ovvero località dove quasi sicuramente avrai un tempo mite, e quelle in cui il caldo potrebbe essere un po’ più impegnativo, ma gestibile. Inoltre, nel visitare città come Chiang Mai o Bangkok, sarà importante selezionare orari di visita dei nostri punti di interesse compatibili con una migliore temperatura, ad esempio la mattina presto o la sera.
Uscire la sera ci permetterà, inoltre, di godere al massimo dello street food locale, assaporando i sapori che solo la Thailandia è in grado di offrire.
Alcune località, come Ayutthaya, l’antica capitale del Regno Siamese, potrebbero risultare davvero calde. Pertanto gli appassionati di arte dovranno tenere presente questa circostanza e – se soffrono il caldo – magari rimandare questa specifica visita ad un altro periodo.
Premesso che il Paese presenta un clima comunque molto variabile, questo è l’itinerario che consiglierei a chiunque volesse viaggiare in Thailandia durante la primavera. L’itinerario può essere modificato a seconda delle preferenze. Alcune persone preferiscono iniziare subito con il mare, e visitare Bangkok alla fine. È l’opzione che avevo scelto al mio primo viaggio in Thailandia e si era rivelata molto efficace per vivere città, natura, cultura e mare.
Itinerario 2 settimane in primavera:
Giorno 1 – Bangkok (oppure trasferimento nella località di mare)
Riposo e esplorazione della zona di Siam Square, ricca di food stalls all’aperto, centri commerciali e zone pedonali.
Giorno 2 – Bangkok (visita ai templi, parchi, zone centrali e street food serale)
In questo caso consiglio di visitare la Jim Thompson House, un’attrazione straordinaria (al chiuso e all’ombra) che permette di scoprire le antiche case e abitudini thailandesi.
A fianco alla Jim Thompson House si trova anche il ristorante Jim Thompson – A Thai Restaurant, ristorante che integra le ricette tipiche della tradizione Thai, come i piatti a base di riso, uova, verdure e pesce, con alcuni ingredienti internazionali, come lo jamon iberico, o il guanciale.
Una visita ad uno o due templi sarà più che sufficiente per comprendere la storia del Buddismo in Thailandia, e le sue architetture armoniose.
Il Wat Arun e il Khrua Wan Worawihan Temple assolvono perfettamente a questo compito e sono raggiungibili attraverso BTS fino a Saphan Taksin e poi traghetto pubblico (è possibile chiedere indicazioni al molo di Saphan Taksin)
La sera potrete scegliere uno dei tanti rooftop della città, come l’Octave, posizionato all’ultimo piano del Marriot Hotel di Thong Lor, raggiungibile facilmente con la metropolitana BTS. Un drink costa circa 400 THB, (10 euro).
Giorno 3- Bangkok
In questo caso consiglio la visita di un parco, ad esempio il Lumphini Park o Benjakitti Park, possibilmente di prima mattina (8 del mattino). Successivamente potrete rintanarvi in un mall come l’Emquartier, l’Emsphere o il Terminal 21 per fare una bella colazione (aprono alle 10).
Nelle vicinanze del Parco Lumphini, chi non resisterà alla mancanza di una pizza, può assaporare la pizza al trancio di IO – Italian Osteria, chi invece visiterà il Benjakitti Park e avrà lo stesso desiderio, troverà conforto da Pizza Pala, nel quartiere di Asok, a pochi passi dalla metropolitana.
Giorno 4-5 Chiang Mai (ed eventualmente Chiang Rai)
Visita al centro della città e ai principali templi, come il Wat Chiang Man, serata in città attraverso le strade dello street food locale. Chiang Mai è nota per il cibo vegetariano, non potete perdere questa opportunità.
A seconda di quanto sopportate il caldo potete scegliere se organizzare una visita ad un santuario di elefanti oppure un trekking nella foresta o visita al Parco Nazionale Doi Inthanon.
In ogni caso non consiglio di programmare più di 2 – 3 giorni a Chiang Mai, proprio per il rischio caldo e Burning Season.
Chi lo desiderasse, può inoltre visitare Chiang Rai, a circa un’ora e mezza di auto da Chiang Mai.
Chiang Rai presenta deliziosi ristoranti e caffetterie, sia nel centro storico che lungo la riva del fiume. Tra le più belle da visitare c’è Chivit Thamma, caffetteria e ristorante – bistrot dall’estetica francese e dai sapori Thai-Fusion.
Giorno 6 – Koh Samui, Koh Phangan, Koh Tao oppure Phuket
Per la scelta delle località di mare, possono esserci due opzioni. La prima, che consiglio, è scegliere le isole del Golfo, ovvero la triade Ko Samui, Ko Phangan e Koh Tao. In quel caso la pioggia sarà limitata (di solito) e le temperature non dovrebbero superare i 30 gradi.
Per chi però sogna di visitare le Phi Phi Islands o Maya Beach, territori iconici thailandesi, la migliore opzione è Phuket, mentre Krabi, in aprile, inizia ad avere molta più pioggia.
Come ho già scritto il clima in Thailandia è molto variabile. Per un approccio “conservativo” proseguiamo il nostro viaggio nelle Isole del Golfo.
Per quanto riguarda Phuket, questa è una località che consiglio alle famiglie poiché offre condizioni turistiche molto organizzate (al pari di Koh Samui), ed è perfetta per chi cerca resort adatti ai bambini o chi non disdegna un po’ di sovraffollamento in cambio di eccellenti servizi. Ko Samui è però molto più incontaminata di Phuket, che ha ormai raggiunto livelli di urbanizzazione parecchio elevati.
In tutte le isole è possibile sia mangiare nei numerosi ristoranti, che ordinare piatti straordinariamente buoni attraverso le app Grab o Foodpanda.
Io a Koh Samui, ho mangiato alcuni dei Poke e sushi vegetariani più buoni di sempre.
Giorno 7 – 8 – 9 Koh Samui
Ko Samui è il tempio del relax e dei servizi. Senz’altro la più servita delle tre isole del Golfo, Samui presenta centinaia di ristoranti e hotel di altissimo livello.
Nella cittadina portuale di Bophut è possibile mangiare eccellente carne presso l’argentino El Gaucho, oppure prelibati piatti thailandesi al Khaw Glong Thai Restaurant. Non manca, ovviamente lo street food, sia a Bophut che in tutte le principali località, come Lamai Beach o Lipa Noi Beach.
A Ko Samui è possibile visitare splendide cascate come la Hin Hat Waterfall o spiagge, come Silver Beach.
Giorno 10 – 11- 12 – Ko Tao o Koh Phangan
Dopo tre o più giorni di turismo servito a Koh Samui, può essere venuto il momento di visitare un’isola più “selvatica”, e le scelte possono essere Koh Tao, perfetta per gli appassionati di sub e snorkeling, oppure Ko Phangan, tempio della musica, e del lifestyle hippie / you live only once.
Ko Tao è molto più piccola di Ko Phangan, quindi si tratta di opzioni molto diverse tra loro, entrambe sono raggiungibili con traghetto da Ko Samui.
A Ko Phangan e Koh Tao è impossibile suggerire un solo ristorante. Qualsiasi food stall o banchetto vi servirà piatti straordinariamente buoni e naturali. Non dovete neanche perdere la bontà dei frullati di frutta. Inoltre non tutti sanno che il ghiaccio, in Thailandia, segue procedure di sterilizzazione molto avanzate e non viene prodotto con l’acqua del rubinetto. Pertanto, può risultare molto più sicuro rispetto ad altre località tropicali. Io che vivo in Thailandia e viaggio nel Paese da dieci anni, non ho mai avuto un solo problema.
Giorno 13 e 14: Bangkok – ritorno in Italia
Una giornata di shopping può essere interessante prima di un rientro in Italia e può garantire un’ottima temperatura “interna” grazie all’aria condizionata dei centri commerciali. Per l’ultimo giorno a Bangkok, consiglio la visita di uno dei mercati serali di street food più grandi, come il Jodd Fairs, sulla strada Rama IX.
Per spostarsi da una località all’altra è possibile usare aerei interni (molto economici), navette con autista (molto economiche per le tratte medie), taxi attraverso l’app GRAB (quando disponibile) oppure noleggiare auto o motorini.
Buon primo… viaggio in Thailandia!
Elisa Serafini (Milano, 1988) è una giornalista economica, ex manager e investitrice. Laureata in Economia Internazionale, con studi in Italia e negli USA, collabora con media italiani ed internazionali. È specializzata in economia, finanza, esteri. Ha ricoperto il ruolo di Assessore al Comune di Genova. Ha scritto i libri: “Fuori dal Comune – Dietro le quinte della politica” e “Economia e Unicorni – capire l’economia dalle notizie di tutti i giorni”. Vive a Bangkok, in Thailandia.