Preghiera di San Colombano

San Colombano nacque e visse in Irlanda intorno alla prima metà del Cinquecento ma ancora oggi è considerato il Patrono d’Europa.

Questa scelta curiosa ha trovato ispirazione nella vita e nelle opere del Santo irlandese, che aveva come segretario e biografo il monaco Giona di Bobbio.
San Colombano, nato nella provincia di Leinster, nel cuore dell’Irlanda orientale, fu fondatore e primo abate di Bobbio, ma è conosciuto anche in Francia, dove fondò i monasteri di Annegray, Luxeuil e Fontaine.

La dottrina religiosa che predicava Colombano insieme ai suoi compagni era impermeata di rigore morale, sacrifici corporali come il digiuno e la solitudine: si narra, infatti, che egli stesso era solito trascorrere lunghi periodi di preghiera in una grotta.

In Italia giunse nell’autunno del 612, dopo aver valicato le Alpi in un viaggio irto di insidie: dapprima si fermò a Milano, per stabilirsi poi a Bobbio un paio d’anni più tardi; qui fondò il monastero che divenne in breve tempo un faro di cultura religiosa, grazie alle approfondite conoscenze di Colombano, soprattutto in relazione alle Sacre Scritture.

Il monaco irlandese, narra la leggenda, si rese autore anche di una circostanza misteriosa e a tratti miracolosa.

Durante la costruzione del monastero si verificò un incidente: un orso, sbucato improvvisamente dal bosco, azzannò e uccise uno dei buoi che stava trascinando una trave. Colombano ordinò all’orso di sostituirsi al bue morto, e la bestia feroce ubbidì, rimanendo a servizio del monastero per il resto della sua vita.

San Colombano morì a Bobbio il 23 novembre 615.

E’ il patrono di Bobbio, e la data scelta per la sua festa è il 23 novembre.

L’illustre europeista Robert Schuman ha affermato che “San Colombano è il patrono di coloro che si prodigano per la causa dell’Europa Unita”: questo a riprova dell’importanza che assunse la personalità di questo Santo, paragonabile a San Benedetto.

In ogni città dove si stabilì, infatti, lasciò un segno profondo fatto di fede e di preghiera: in Francia è conosciuto come San Colombano di Luxeuil, in Italia San Colombano di Bobbio, nella natia Irlanda San Colombano di Bangor.

Insomma, una decisa impronta europeista e transculturale, che gli è valsa, con il tempo, il soprannome di “nuovo apostolo delle genti”.

Prima che la regola benedettina fosse applicata in tutti i monasteri, vigeva quella di San Colombano.

La regola monastica di san Colombano, che è suddivisa in due scritti: la regula monachorum, composta di 10 capitoli (obbedienza, silenzio, digiuno, disprezzo dei beni terreni, ripudio della vanità, castità, preghiera, discrezione, mortificazione di superbia e orgoglio, buon esempio); e la regula cenobialis, che ospita un’ampia sezione dedicata alle penitenze (anche corporali) da infliggere al monaco peccatore.

Colombano, uomo di grande cultura sia religiosa che laica, profondo conoscitore della dottrina della Chiesa, scrisse anche il Paenitentiale, un’opera di grande importanza che ricalca a grandi linee le orme del famoso discorso della Montagna pronunciato da Gesù allo scopo di esaltare l’umiltà e sminuire l’importanza del vigore fisico intellettuale e la potenza politica.

La regola dettata da Colombano faceva ampio ricorso all’ascetismo e alla penitenza, così come testimonia l’intera sua esistenza.

Accanto a regole e disposizioni di natura religiosa, erano previsti però anche obblighi culturali: i monaci erano costretti a leggere e copiare i libri ogni giorno. Proliferarono in questo periodo scriptoria e biblioteche in tutti i monasteri.

La regola fu approvata al concilio di Mâcon nel 627, ma fu piano piano sostituita da quella benedettina che era meno rigida.

San Colombano è patrono di molti Comuni italiani, tanti dei quali si trovano nel Piacentino, ma non solo. Fra i più famosi ricordiamo: Bobbio (PC), Pagno (CN), Parzanica (BG), Pezzolo Valle Uzzone (CN), Pianello Val Tidone (PC), San Colombano al Lambro (MI), San Colombano Certenoli (GE), San Colombano Belmonte (TO) compatrono, San Colombano, fraz. di Collio (BS), Santa Giuletta (PV) e Vernasca (PC).

Reliquie importanti del Santo, come una porzione del teschio, sono conservate, insieme ad alcuni suoi utensili (una tazza e un coltello) presso il Museo dell’Abbazia di San Colombano di Bobbio e sono disponibili per essere visti. Dal 2012 San Colombano è considerato il Santo patrono dei motociclisti, considerato il suo grande peregrinare per tutta l’Europa.

Numerose sono le preghiere, i sermoni, le lettere, le poesie e i carmi composti da San Colombano, qui proponiamo la più famosa a lui attribuita:

Preghiera di San Colombano

Signore Dio, distruggi e sradica
tutto ciò che l’avversario pianta in me,
affinché, eliminata ogni iniquità,
Tu possa porre sulle mie labbra la sapienza,
e nel mio cuore il desiderio di ben operare.

Fa’ che io serva Te solo
nelle opere e nella verità,
sappia adempiere i comandamenti di Cristo
e cercare Te, unicamente.

Fa’ che mi ricordi di Te;
dammi la carità,
dammi la castità,
dammi la fede;
dammi tutto ciò che sai essere utile all’anima mia

Signore, compi in me il bene
e concedimi ciò che sai essermi necessario.
Amen.

 

Fotografia: Wikipedia

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