Le lasagne ricce alla nissena sono un piatto tipico di Caltanissetta, attestato già all’inizio dell’Ottocento, preparato con ricotta e cavolfiore.
Le lasagne ricce sono una pasta di semola, spesso impastata senza uovo, diffusa in tutto il Sud Italia. La pasta è tagliata in strisce lunghe e larghe con il bordo ondulato o, appunto, riccio. L’interno della lasagna può essere striato su tutta la superficie o liscio, a seconda delle zone in cui viene prodotta. Potete acquistarle in qualsiasi grande supermercato.
Le lasagne ricce alla nissena non prevedono quindi l’utilizzo della pasta per una preparazione a strati da infornare, come nelle ricette tradizionali emiliane.
In questo caso, le lasagne vengono infatti utilizzate semplicemente come un formato di pasta da lessare e condire.
Questo piatto è gustoso, leggero e semplice: il segreto per una perfetta riuscita sta nella qualità e nel sapore della ricotta.
Tempo necessario: circa 2 ore
Ingredienti per 4 persone
250 grammi di lasagne ricce
400 grammi di ricotta fresca di latte di pecora
1 chilo di cavolfiore
1 spicchio d’aglio
Olio, sale e pepe
Preparazione
Lessate il cavolfiore in abbondante acqua salata per ammorbidirlo.
Scaldate l’olio in una padella e fate soffriggere lo spicchio d’aglio schiacciato. Una volta dorato l’aglio, aggiungete il cavolfiore e ripassatelo per circa dieci minuti per farlo insaporire.
Lessate le lasagne ricce in acqua salata, scolatele e saltatele in padella con il cavolfiore.
Le lasagne possono essere preparate precedentemente in casa con un impasto di semola, acqua e sala, o semplicemente acquistate in un qualsiasi grande supermercato. Non le troverete al reparto della pasta fresca, ma tra i formati più particolari della pasta secca.
Passate tutto in una zuppiera e aggiungete un po’ della ricotta fresca di pecora ammorbidita con una forchetta. Versate un po’ di acqua di cottura della pasta: quello che dovete ottenere è un piatto morbido e ben amalgamato, ma non brodoso.
Aggiungete il pepe e servite le lasagne ricce alla nissena accompagnando con un buon Gutturnio frizzante dei Colli Piacentini.
Fotografia: Accademia Affamati Affannati
