Regalare il vino è sempre, o quasi, un regalo gradito. Perché non c’è bisogno di essere necessariamente un esperto per comprendere le qualità di questa bevanda, a dispetto di chi continua a fare una battaglia contro.
Ci sono, però, delle occasioni in cui il vino è un vero e proprio must nonché un elemento imprescindibile. Ecco quali.
Come regalo natalizio
Alzi la mano chi non ha mai avuto, come regalo di Natale, un cesto con una bottiglia di vino. Almeno una volta, sarà sicuramente capitato. Il motivo? Perché, vuoi per tradizione, vuoi perché si vuole fare bella figura, il vino è una bevanda tra le più consumate in questo periodo, insieme, ovviamente, allo champagne e allo spumante.
Inoltre, se si riesce a trovare l’offerta giusta, si riesce a prendere un prodotto di qualità senza spendere un occhio della testa. Certo, non si può nemmeno pretendere che con pochi euro si possa avere un vino sopraffino. Però, tra l’altissima spesa e la pessima qualità c’è una via di mezzo che è, poi, quella che consente di non sfigurare quando si fanno gli auguri in questo periodo.
In occasione della visita ai parenti di un defunto
Può sembrare strano, ma il vino può essere un omaggio alla famiglia di un defunto originale e che, comunque, può essere apprezzato, al netto della situazione. Infatti, un tempo, soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia, c’era l’usanza di portare con sé due confezioni di zucchero e caffè ai parenti del defunto.
Secondo molti storici, il caffè serviva per rendere meno triste l’atmosfera (visto che è una bevanda, di per sé, conviviale) e lo zucchero per rendere la perdita meno ‘brutale’. Con il trascorrere degli anni, però, questa usanza è andata via via scemando un po’ perché siamo in un periodo storico in cui le tradizioni non sempre vengono apprezzate a dovere e un po’ perché, oggi, il caffè si fa con le usanze e con le cialde.
Questa usanza, quindi, pian piano sta per essere sostituita dal vino. Partita dai piccoli borghi, si sta sempre più trasportando anche nelle grandi città e non di rado è possibile trovare un’agenzia funebre Roma che, per alleviare le sofferenze, suggerisce proprio a chi partecipa al lutto di portare il vino. Inoltre, in particolare se quella persona è un amico di vecchia data con cui si sono condivise tante bevute e pranzi, portare il vino può voler significare che quei momenti rimangono sempre nei pensieri e nel cuore di chi partecipa al tragico evento.
Un modo per far capire l’importanza che ha avuto la persona scomparsa. E come se ne sia andata solo fisicamente.
Quando si va a una cena
Qui si ‘gioca’ abbastanza facile. Che sia una cena tra colleghi negli anta o tra studenti universitari, chi porta il vino va sempre sul sicuro. Il vino vuol dire convivialità, vuol dire piacere di stare insieme, vuol dire anche, volendo, un minimo di trasgressione.
Anzi, spesso, c’è proprio, in questi casi, il cosiddetto ‘addetto al vino’, cioè la persona esperta che dovrà avere il compito, in base al budget prefissato, di portare il vino a tavola. Del resto, se si va in qualche ristorante tradizionale, molte volte i camerieri, nel momento in cui si ordina da bere, non sono generici ma, conoscendo magari l’accoppiamento di un piatto con il vino, chiedono, appunto, quale vino prendere.
Perché di fronte a un bicchiere di vino, a un brindisi tra vecchi e nuovi amici, tutti i problemi passano in secondo piano e si può avere il ‘privilegio’, almeno per una sera, di dimenticare tutta la routine di ogni giorno.