Gambero Rosso 2025 premia la Gallura

Il 2025 della guida di Gambero Rosso premia la Gallura e la sua ristorazione d’eccellenza. Non è facile coniugare alta qualità e turismo di grandi numeri, come quelli che affollano la Sardegna soprattutto nei mesi di luglio e agosto. La scelta, normalmente, cade su un discreto livello che coniuga la buona cucina con le esigenze di un turismo che vive prevalentemente il piacere del mare e delle spiagge. Educarlo ad una cucina di eccellenza è una specie di mission che solo pochi ristoratori hanno deciso di farsene carico. Per questo motivo doppio merito a Ristorante da Thomas che, pur non godendo di una delle location più suggestive di Santa Teresa Gallura, annovera il suo nome tra i più prestigiosi della Sardegna. E’ una precisa scelta di Marcello Mannoni e del suo staff quello di privilegiare prodotti di alta qualità trasformati con sapienza in piatti di assoluta eccellenza. Ristorante da Thomas, tuttavia, non si limita alla sola ricerca dell’alta cucina, ma compete con i grandi della ristorazione internazionale anche per il servizio al tavolo, per l’ampia cantina, per la mise en place e per quei piccoli dettagli che sono propri di quei ristoranti che meritano un viaggio.

La Gallura indica la strada

Tra gli interrogativi del turismo in Sardegna, e della Gallura in particolare,  tra i più frequenti c’è quello della sostenibilità. Appurato che non può reggere in ambito economico, ambientale e sociale un territorio che vive di un flusso turistico concentrato in soli due mesi l’anno, con picchi che per alcune località superano di venti volte il numero di residenti, con il rischio dell’overbooking, la Sardegna sta ragionando su un modello nuovo, presentato dall’assessore al turismo Franco Cuccureddu nel corso di un incontro con gli operatori del settore: “per contrastare il fenomeno c’è solo una strada da seguire – spiega Cuccureddu – che è quella di creare prodotti turistici appetibili anche nei mesi di spalla… e non c’è bisogno di promuovere gli eventi di agosto per attrarre persone, perché la gente c’è già e le strutture ricettive sono piene, ma bisogna guardare oltre l’estate”. L’obiettivo è discutere e lavorare su scelte condivise da assessorati, privati e soggetti vari con i quali, secondo le diversità e le peculiarità dei territori, precisa Cuccureddu, creare prodotti alternativi e complementari al mare e spiagge, affidandosi anche alla scienza dei dati, per utilizzare il patrimonio ricettivo e di servizi in periodi e luoghi diversi. “E’ necessario che le politiche dei grandi eventi e la comunicazione di proposte diverse e combinate – conclude l’assessore al turismo – facciano in modo di poter essere attrattivi e di far lavorare, in bassa stagione, anche le strutture del ricettivo e dell’intero comparto turistico”.

Il riconoscimento di Gambero Rosso, per l’edizione 2025, offre sostegno alla volontà della Regione e indica nella buona cucina, nell’alta ristorazione, una delle strade da intraprendere. Infatti, oltre che Ristorante da Thomas, sono altre tre le new entry: La Spigola a Golfo Aranci, il Confusion a Porto Cervo, Il Paguro dell’Hotel Capo d’Orso a Palau. Questi luoghi di sapori e di gusto si aggiungono a Il Fuoco sacro del Petra Segreta Resort a Olbia, per una Gallura che vuole essere, oltre a meta mondiale di bellezza naturale tra mare ed entroterra, anche luogo di cultura culinaria, capace di attrarre per l’intero arco dell’anno attraverso il turismo enogastronomico.

L’enogastronomia per un turismo sostenibile

Non solo la Gallura, ma è l’intera isola che invita ad una seria riflessione sul potenziale di questo turismo. E’ un movimento, quello dell’enogastronomia, che unisce cultura e tradizione, che valorizza il lavoro dell’uomo ben prima del piatto servito al tavolo, ma che parte dalla terra e dal mare, dai suoi prodotti e dalle sue risorse naturali, che insegna il piacere della buona cucina unita alla sana alimentazione, connubio che è sinonimo di serenità e benessere.

Sempre più aperta a contaminazioni e innovazione, ma consapevole della storia e delle tradizioni, la Sardegna è pronta a compiere quel passo di qualità verso il futuro, quello che parla di diversificazione e di nuove frontiere. E lo fa con la forza di chi la ristorazione la vive con passione e come missione, riconosciuta dagli organi e dalle testate più rinomate e prestigiose del settore, incoronando templi della ristorazione locali che uniscono la Gallura al Logudoro, la Baronia e la Barbagia, il Campidano e il Sulcis Iglesiente, fino all’Ogliastra e al cagliaritano, in un itinerario di gusti e sapori, che sono poi, alla fine, la storia e la cultura di un territorio, di una comunità.

La strada del gusto di Gambero Rosso 2025

Dalla Gallura si giunge a Sassari per scoprire l’Osteria De’ Mercatia, una delle tre new entry, insieme al Rafael e al Neràc di Alghero – che si aggiungono a La saletta – per proseguire lungo lo splendido tratto di strada che porta a Bosa dove si fa tappa alla Locanda di Corte. In Barbagia si fa tappa da Abbamele Osteria a Mamoiada, mentre a Sanluri  da Arieddas – La Cucina della Marmilla,  entrambe premiati con due gamberi. Si scende nella bella Cagliari per sedersi al tavolo di Luigi Pomata, al Ristorante Terra dell’Hotel Palazzo Tirso e poi da Amano, per proseguire in direzione Pula dove gustare le specialità di Fradis Minoris. Sono solo alcune delle 70 tappe che Gambero Rosso consiglia in Sardegna, ideali per scegliere il proprio percorso enogastronomico ad hoc, e per scoprire le bellezze dell’isola lungo una strada di profumi e sapori.

Tra le regioni più interessanti nel panorama della ristorazione italiana, la terra sarda conferma una spiccata attitudine nella capacità di rinnovarsi senza perdere il legame con le sue radici. Gambero Rosso 2025 è testimone di come l’isola stia interpretando al meglio il patrimonio della ristorazione italiana, vivendo una vera e propria rinascita gastronomica, nel segno della tradizione, dell’innovazione e dell’autenticità. E di un turismo che abbraccia l’intero arco dell’anno e che invita amanti della buona cucina e appassionati delle tradizioni enogastronomiche da ogni parte del mondo, ma che si propone anche per un interessante, e sempre crescente, turismo domestico. 

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