Cardinale Agostino Casaroli

 

Castel San Giovanni il 24 novembre 1914 ha orgogliosamente dato i natali al cardinal Agostino Casaroli, una figura di grande prestigio nel panorama politico e diplomatico, basti pensare che è morto a Città del Vaticano, il 9 giugno 1998.

Durante la sua lunga vita ha ricoperto molti ruoli, fra cui quello di segretario di Stato dal 1979 al 1990. Chi lo ha conosciuto lo descrive come una persona colta e istruita ma allo stesso tempo semplice; la sua famiglia era infatti di modeste condizioni economiche, e lui ha sempre portato nel cuore la purezza delle persone concrete, vicine al popolo.

Giovanissimo, entra in seminario e studia presso la struttura vescovile di Bedonia prima e al Collegio Alberoni di Piacenza poi, fino all’ordinazione sacerdotale del 23 maggio 1937.

Date le sue spiccate doti intellettuali e umane, entra subito  nella Pontificia Accademia Ecclesiastica di Roma, al fine di studiare la diplomazia vaticana.

Il 16 luglio 1967 don Agostino viene ordinato arcivescovo titolare di Cartagine da papa Paolo VI, un ruolo decisamente di primo piano poiché l’arcidiocesi di Cartagine è una sede episcopale, ora titolare, della Chiesa cattolica. Da lì a diventare cardinale il passo è stato breve: fu l’amato papa Giovanni Paolo II, nel concistoro del 30 giugno 1979, a farlo cardinale.

Il Cardinale Casaroli viene ricordato dalla storia soprattutto per essere stato uno degli esponenti italiani più rappresentativi e decisivi di quella “Ostpolitik”, ovvero la politica di normalizzazione dei rapporti tra la Repubblica Democratica Tedesca e gli altri paesi del blocco orientale, voluta dal cancelliere Willy Brandt, a partire dall’inizio degli anni Settanta e per la quale ottenne il Premio Nobel per la Pace nel 1971, e che tanto segnò la storia d’Europa.

L’impronta del Cardinale italiano fu maggiormente decisiva durante la Conferenza europea per la Sicurezza e la cooperazione in Europa che si tenne a Helsinki nel 1975.

Durante il suo mandato in qualità di segretario di Stato, che ricopre dal 1979 al 1990, il Cardinale sigla un accordo di grande rilievo politico e sociale con l’allora presidente del Consiglio, Bettino Craxi, il 18 febbraio 1984 con il quale si procede a una sostanziale revisione del Concordato tra Stato italiano e Santa Sede.

L’accordo passa alla storia con il nome di “Accordo di Villa Madama”, o “Nuovo Concordato”, o “Concordato bis”; in sostanza, tale accordo, mette mano ai Patti Lateranensi, che possono essere modificati congiuntamente dai due contraenti, Santa Sede e Stato Italiano, senza dover ricorrere alla complicata procedura di revisione costituzionale.

Il frutto della mediazione operata dal Cardinale Casaroli, e sostanziato nella legge del 25 marzo 1985, è composto da 14 articoli che ribadiscono “L’indipendenza e la sovranità dei due ordinamenti, Stato e Chiesa in linea con il dettato costituzionale”.

“Le garanzie in ordine alla missione salvifica, educativa e evangelica della Chiesa cattolica”; “Le garanzie in merito alla libera organizzazione ecclesiastica in Italia”; “L’immunità e privilegi per figure ecclesiastiche”; “Gli edifici di culto che non possono essere requisiti, occupati, espropriati, demoliti o violati da forza pubblica se non per casi di “urgente necessità”; “Le festività religiose”; “Le nuove discipline degli enti ecclesiastici”; “Gli effetti civili del vincolo matrimoniale celebrato in forma canonica”; “L’istituzione di scuole e la parificazione delle stesse alle scuole pubbliche”; “La parificazione delle qualifiche e dei diplomi ottenuti nelle scuole ecclesiastiche”; “L’assistenza spirituale”; “Il patrimonio artistico e religioso”; “La volontà in merito al valore giuridico del nuovo Accordo”; “In caso di difficoltà interpretative o applicative, l’art 14 impone ai due contraenti di risolvere in maniera amichevole tali divergenze tramite un’apposita commissione paritetica”.

Il 1º dicembre 1990, il Cardinale Casaroli, ormai in là con l’età ma ancora desideroso di mettersi al servizio del prossimo, rassegna le dimissioni dalla carica di segretario di Stato per inaugurare una nuova fase della sua esistenza, dedicata ai giovani detenuti del carcere minorile di Casal del Marmo di Roma, a testimonianza di quanta umanità e di quanta semplicità ci fossero nel cuore di un uomo di tale spessore culturale e politico.

Un cardinale, insomma, che ha fatto la storia, senza dimenticarsi mai degli ultimi, dei disagiati, dei bisognosi.

A Castel San Giovanni, suo luogo di nascita, il Cardinale non è stato dimenticato; nel 2014, in occasione del centenario della sua nascita, sono state organizzate una serie di manifestazioni in sua memoria.

In quell’occasione, il vescovo Gianni Ambrosio, ha sottolineato l’importanza di “studiare e tenere viva la memoria di questo grande servitore della Chiesa e, nel contempo, conoscere la sua personalità, la sua spiritualità e il suo essere uomo di Dio”.

In una lettera inviata a tutti i sacerdoti della comunità, il vescovo ha posto l’accento su come “il Cardinale Casaroli, con il suo appassionato e intenso ministero ha voluto evidenziare l’amore per Cristo, per la sua Chiesa, la fedeltà agli insegnamenti del Magistero, il dialogo con le Istituzioni, la profonda spiritualità mariana”.

 

Fotografia: Wikipedia

 

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