L’autunno in Thailandia è un periodo molto particolare, poichè caratterizzato dal picco della stagione delle piogge. E qualcuno penserà: allora meglio non visitarla! E invece non è esattamente così. Il clima thailandese è estremamente variabile, il che significa che in ottobre, potrebbero esserci diverse ore di pioggia in una giornata, oppure settimane intere completamente senza pioggia.
Insomma, è davvero difficile prevedere, ma in generale, possiamo dire che a Bangkok la pioggia dura normalmente poco (1-2 ore, massimo 3), mentre a Krabi, Phuket questa stagione può riservare inondazioni e alluvioni. Lo stesso vale per la zona di Chiang Rai, nell’estremo nord.
Si tratta sempre di “fortuna”, e quindi se si organizza un viaggio di 15-20 giorni, che importanza ha se per alcuni di questi pioverà alcune ore al giorno?
Per questo io consiglio di considerare comunque la Thailandia in autunno, prediligendo Bangkok, Chiang Mai ed eventualmente una location di mare (ad esempio Ko Samui). Per ogni località consiglio almeno 3 notti, proprio per diversificare il “rischio pioggia”.
Un esempio di viaggio – fermo restando la verifica sul calendario delle date dei festival, che variano per calendario lunare – può essere:
Giorno 1 – 5: Bangkok
Giorno 5-9: Ko Samui
Giorno 9-13 Chiang Mai
Giorno 13-14: Bangkok
Inoltre in Thailandia questa stagione è vissuta attraverso festival e celebrazioni che rendono ogni angolo del Paese ancora più vibrante e animato da piatti dai sapori inaspettati.
Una menzione d’onore, prima di parlare degli altri eventi, lo merita il Festival Vegetariano, celebrato principalmente nelle comunità cinesi di Bangkok e Phuket. Per nove giorni milioni di persone si astengono dal consumo di carne e prodotti animali, dando vita a una varietà straordinaria di piatti vegetariani. Durante questo periodo, la cucina thailandese si trasforma, mettendo in risalto la creatività degli chef nel combinare tofu, verdure e spezie per creare piatti come il Som Tam Jay, una versione vegana della famosa insalata di papaya. I mercati si riempiono di bancarelle che offrono alternative vegetariane a piatti tipicamente a base di carne, come il Pad Thai Jay o il Gai Pad Med Jay, un delizioso piatto di tofu saltato con anacardi e peperoncino. Non mancano inoltre i bao (panini cinesi) e i ravioli vegetariani.
Uno degli eventi più attesi è il Loi Krathong, una festa che si tiene tra ottobre e novembre, durante la quale le persone decorano piccole zattere floreali (i krathong) e le fanno galleggiare sui fiumi, come simbolo di gratitudine e speranza per il futuro. Questa celebrazione, che si svolge in tutta la Thailandia, porta con sé una serie di piatti tipici che riflettono il meglio della cucina autunnale. La vista di centinaia di lanterne fluttuanti si accompagna all’odore del Kai Yang, il tradizionale pollo grigliato marinato con salsa di soia, coriandolo e aglio, servito con sticky rice, che invade le strade durante la festa.
A Bangkok questa festa viene celebrata sulle rive del Chao Praya, il fiume più importante della città, lo spettacolo è molto suggestivo, anche se i temi ambientali non mancano, non è infatti semplice recuperare tutte le lanterne alla fine della celebrazione, affinché non rischino di inquinare l’ambiente. Fortunatamente i thailandesi mettono in atto molte operazioni per ridurre al minimo l’impatto ambientale e lasciare inalterato l’impatto estetico.
Durante il Loi Krathong, i Khao Tom, fagottini di riso avvolti in foglie di banano e spesso ripieni di fagioli dolci o banana, sono tra gli snack più popolari. Questi piccoli dolci (gluten free!) sono anche simbolo di abbondanza e prosperità, in linea con lo spirito del festival. Oltre ai Khao Tom, non mancano dessert tipici come il Thong Yip, dolcetti a base di tuorli d’uovo e zucchero, che simboleggiano fortuna e ricchezza.
L’autunno, inoltre, è la stagione dei curry, grazie all’abbondanza di ingredienti freschi come zucche, melanzane e altre verdure di stagione. Il Kaeng Liang, un curry speziato e leggero, fatto con erbe aromatiche, pesce e verdure stagionali, è uno dei piatti che più si adatta a questo periodo. Il sapore deciso e speziato rappresenta la transizione verso l’inverno thailandese, dove i piatti diventano più ricchi e intensi. Il Massaman curry, piatto a base di carne con patate, cardamomo, e anice stellato, è un altro protagonista, specialmente nel sud del Paese, dove le influenze musulmane hanno contribuito a rendere questo piatto speziato un must autunnale.
Nel nord del Paese, tra i mercati e le bancarelle di Chiang Mai, autunno significa Khao Soi, una zuppa di noodles al curry dal sapore unico, guarnita con croccanti cipolle fritte. È uno dei piatti più amati della cucina settentrionale, perfetto per chi cerca conforto durante le serate fresche di questa stagione. In queste zone montuose, l’autunno porta anche una maggiore varietà di erbe selvatiche e verdure coltivate localmente, che vengono utilizzate per creare piatti tradizionali come il Nam Prik Ong, una salsa al pomodoro piccante servita con verdure fresche.
Un altro festival autunnale molto conosciuto, anche se decisamente controvero, è il Buffalo Racing Festival, che si tiene a Chonburi. Anche se meno conosciuto dai turisti internazionali, questo festival ha radici profonde nella cultura rurale thailandese. Qui, oltre alle famose gare di bufali (a cui non consiglierei di assistere, ma si lascia al lettore le proprie valutazioni), si possono gustare piatti tipici delle campagne, come il Laab Moo, una saporita insalata di carne di maiale macinata, o il Pla Pao, pesce alla griglia avvolto in foglie di banano, che viene preparato freschissimo lungo le rive del fiume.
Vivere un viaggio gastronomico autunnale in Thailandia significa lasciarsi trasportare dai ritmi della natura, dalla pioggia, che è simbolo di vita, e di risorse, e dai sapori di stagione e dai profumi delle spezie. Che si tratti di piatti tipici delle festività o delle bancarelle di street food, l’autunno thailandese offre una sinfonia di gusti e colori, riflesso della ricca tradizione culinaria e dell’inesauribile vitalità di questo Paese.
Elisa Serafini (Milano, 1988) è una giornalista economica, ex manager e investitrice. Laureata in Economia Internazionale, con studi in Italia e negli USA, collabora con media italiani ed internazionali. È specializzata in economia, finanza, esteri. Ha ricoperto il ruolo di Assessore al Comune di Genova. Ha scritto i libri: “Fuori dal Comune – Dietro le quinte della politica” e “Economia e Unicorni – capire l’economia dalle notizie di tutti i giorni”. Vive a Bangkok, in Thailandia.